L’olio di palma non è dannoso. Questo quanto concluso durante il convegno-processo tenuto a Napoli presso il Dipartimento di Farmacia dell’università Federico II. Tra gli altri, ai lavori hanno partecipato i professori Marco Silano dell’Istituto Superiore di Sanità e Gabriele Riccardi della Scuola di Medicina dell’Università napoletana.
Stando alle parole dai relatori, l’olio di palma potrebbe sviluppare sostanze nocive soltanto se non sottoposto a specifici controlli tecnologici e se lavorato a temperature superiori ai 200 gradi. Dunque, le possibilità di lavorarlo senza rischi esistono e verrebbero utilizzate dalle migliori industrie alimentari italiane.
È stato poi affrontato il profilo lipidico dell’olio di palma, sottolineando però che nella dieta giornaliera di un adulto i grassi saturi assimilati da prodotti, che potenzialmente lo contengono, sono pochissimi rispetto a quelli assunti con altri cibi quali carni e formaggi.
Per quanto concerne la dieta dei più piccoli, invece, Benvenuto Cestaro, docente della scuola di dottorato in Nutrizione Clinica e Sperimentale dell’Università di Milano, ci ha tenuto a precisare che i bambini necessitano di molti acidi grassi saturi nelle primissime fasi di vita. Il latte materno, ad esempio, contiene parecchi grassi saturi, metà dei quali è costituita proprio dall’acido palmitico di cui l’olio di palma è ricco.