I primi allarmi sui social segnalano una una forte scossa di terremoto, percepita intorno alle 23.50 a Napoli e provincia. In diverse abitazioni ci sono problemi anche alla linea telefonica ed alla rete internet .
Stando ai primi rilevamenti sembra che l’epicentro della scossa sia a sud di Montecirfone in provincia di Campobasso con un’intensità di 4.7 gradi Richter. I dati sono stati resi noti dall’Ingv pochi secondi fa. Non è ancora chiaro se ci siano danni a cose o feriti.
“Nessuna correlazione con il Vesuvio” afferma il sindaco di ottaviano Avv. Luca Capasso in contatto diretto con la protezione civile Regionale.
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Per saperne di più
I terremoti oltre che a suscitare nell’uomo sensazioni angoscianti, terribili (…case che crollano, distruzione, vittime…) sono una delle prove che la Terra è “viva”: un sistema in continua evoluzione, movimento e trasformazione dotato di una sua energia. Fenomeni sismici di diversa entità hanno accompagnato la storia dell’umanità fin dai tempi più antichi, ma è stato solo dopo il terremoto di San Francisco (California – 1906), che i sismi sono stati oggetto di studio sistematico.
Il terremoto è l’effetto di una serie di eventi complessi che avvengono all’interno della Terra e prevederlo significherebbe sapere la data e l’ora d’inizio del fenomeno, indicarne la sua durata, la superficie di faglia interessata e la direzione dello scorrimento. Sebbene la sismologia abbia raggiunto importanti traguardi, il terremoto si rileva a tutt’oggi una manifestazione troppo complessa per poter essere prevista. Per far ciò dovremmo conoscere a fondo le forze che agiscono nella litosfera e il comportamento delle rocce che la costituiscono. L’impossibilità di tale previsione dipende dalla scarsa conoscenza riguardo i movimenti delle placche litosferiche; la posizione e la geometria delle faglie; le condizioni di sforzo cui sono sottoposte e la resistenza che oppongono allo scorrimento. Tali informazioni, che forniscono un quadro delle strutture sismogenetiche presenti in una certa zona, le ricaviamo solo in occasione dei grandi terremoti e solo se la zona stessa era dotata al momento del sisma, di una cospicua rete strumentale. “La previsione scientifica non è basata su intuizione, ma su calcoli ben precisi”.