Venerdì 18 Maggio, il reporter Salvatore Sparavigna ha trovato un biglietto con un su scritto: «Farai la fine di Siani». Un messaggio terribile scritto nella città dove lavorava il giornalista napoletano ucciso dalla camorra. Il “pizzino” è stato lasciato nella cassetta della posta dell’abitazione del giornalista.
Avvertiti immediatamente i carabinieri, il foglio è stato consegnato a loro per eventuali accertamenti tecnici. Poi la denuncia formalizzata ai militari che hanno il compito di proseguire le indagini. Il fatto è stato poi reso noto dallo stesso Sparavigna sul proprio profilo Facebook. Non è la prima volta che il giornalista subisce intimidazioni in città ed è stato lui stesso a raccontare tutto con estremo sconforto.
Come affermato dagli ultimi dati La libertà di stampa è sotto attacco: 445 aggressioni fisiche nell’Ue dal 2014 al 2018, con l’Italia in testa alla classifica. E poi, secondo il report Demonishing The Media, ci sono gli omicidi e le molestie online. E nel mondo spesso i più in pericolo sono i cronisti locali .
Eppure l’articolo 21 della nostra Costituzione sancisce proprio la libertà di pensiero, di espressione e di informazione«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure».