“Tiempo e penziere” dello scrittore Ferdinando Guarino, nasce come importante monumento di recupero storico, artistico e culturale del patrimonio cittadino napoletano. Guarino (boschese d’origine), in veste di autore e di interprete, ripercorre alcune tappe fondamentali che hanno caratterizzato il nostro patrimonio musicale, tentando di creare un “file rouge” che coniughi la Canzone napoletana con la poesia, attraverso la narrazione del giornalista Yuri Buono.
“Tutti quelli della nostra generazione hanno dimenticato la parola chiave della vita che è bellezza. Noi ci stiamo lasciando andare nell’ abulia più totale, non siamo capaci di cogliere gli aspetti belli della vita e non soltanto di Napoli”- spiega Guarino, in una conferenza tenuta all’Università di Salerno– “Non è comunicazione soltanto di Napoli di cui parla questo libro, ma parla di vita cercando di avvicinare la nostra generazione a un concetto di bellezza”. La Prefazione del libro, scritta da Yuri Buono, tratta di cosa può significare andare a Napoli e guardare la città con occhi scevri da pregiudizi, con occhi in grado di meravigliarsi e vedere la bellezza che c’è intorno.
“C’è chi dice io sono stato a Istanbul è bellissima, sono stato ad Amsterdam è fantastica e io rispondo che mi fa piacere, ma Napoli è un po’ di più”, conclude Buono. Il libro nasce, dunque, come arma di comunicazione di massa e d’istruzione così che attraverso la poesia napoletana e il racconto di Napoli nella Prefazione, possiamo finalmente vantare la bellezza della nostra terra.