Sono circa 60 le persone sottoposte a ingiunzione di sfratto nel comune di Terzigno (provincia di Napoli). È giunta infatti la comunicazione per la quale i residenti della zona palazzine dovranno provvedere quanto prima a liberare gli edifici ritenuti abusivi che si trovano alle falde del Vesuvio. Nel giro di 40 giorni, quindi, ben 14 famiglie si ritroveranno senza tetto. Si tratta di cittadini terzignesi che, dichiarando l’inconsapevolezza sull’illegalità delle costruzioni non autorizzate, avevano comprato gli immobili con regolare contratto di mutuo stipulato con la banca e documento di concessione edilizia rilasciato dal Comune (secondo quanto ammesso), nonché pagamento puntuale delle utenze domestiche. La constatazione è avvenuta 5 anni fa, a seguito di un atto notarile di cessione di proprietà a un membro della famiglia di uno dei condomini interessati. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta in appello da parte degli inquilini, mentre la ditta edile, responsabile della costruzione degli edifici, ha chiuso i battenti.
Le vittime hanno lanciato un appello mediante social, divenuto ben presto caso mediatico con la risposta del programma “Pomeriggio Cinque” condotto dalla presentatrice Barbara D’Urso, che ha dato voce alle richieste dei condomini. Tra questi, il caso della signora Gina, anziana di 85 anni, che vive sola e ha come unico bene proprio la casa in cui attualmente risiede. Già dal 2013 la situazione si protrae, tra ricorsi e sentenze esecutive. Le abitazioni saranno quindi per sentenza della Cassazione demolite o sgomberate forzatamente e probabilmente adibite ai servizi sociali, per ospitare bisognosi. Un impresario della ditta edile ha dichiarato l’avvenuto vincolo di cessazione di costruzioni non autorizzate, subentrato dopo l’inizio della costruzione degli edifici, nel 1994, ci cui i condomini sembrerebbero essere a conoscenza. Le persone, invece, hanno ribadito di averlo saputo solo nel 2013, con il provvedimento di abbattimento. La questione resta aperta per ulteriori accertamenti.