A tre giorni dal voto in Francia, ieri sera, intorno alle 21, un nuovo attentato si è verificato sul celebre viale degli Champs-Elysées. L’attacco si è verificato all’altezza del civico 102, davanti al negozio Marks & Spencer, dove improvvisamente un uomo è sceso da un Audi A4 color argento e ha cominciato a sparare contro un auto della polizia, uccidendo un agente e ferendone gravemente altri due. L’uomo è stato immediatamente freddato dagli agenti salvi dall’agguato, come spiega il ministro dell’ Interno Pierre-Henry Brandet: «L’assalitore ha poi cercato di fuggire a piedi, prima di venire abbattuto». Dopo le prime indagini si è scoperto che si tratta di Karim Cheurf , 39 anni, già conosciuto dall’intelligence francese per la sua “radicalizzazione” (nel 2001 era stato condannato a 15 anni di carcere per aver sparato a due agenti di polizia a Roissy-en-Brie). Nell’auto sono stati trovati anche un fucile a pompa e armi bianche, tra cui un coltello da cucina. Tre persone considerate a lui vicine sono in stato di fermo dei servizi antiterrorismo francesi per essere sottoposte ad interrogatori.
Il presidente Hollande, subito dopo la sparatoria, ha attribuito l’episodio al terrorismo, ma non è trascorso molto tempo che l’Isis l’ha rivendicato, indicando il belga Abu Yusuf al Beljiki come il responsabile dell’agguato. Ma secondo i media francesi il responsabile è Karim Cheuf, il quale avrebbe inoltre un complice, ora in fuga in Belgio, che secondo indiscrezioni si sarebbe presentato spontaneamente al commissariato ad Anversa questa mattina con un alibi per smentire completamente i sospetti di un suo convolgimento. L’Isis, comunque, ha fatto sapere di un solo responsabile, un “combattente”, come ha precisato in un tweet Rita Katz, direttrice del Site.
A tre giorni dal primo turno per le elezioni presidenziali francesi, Marine Le Pen, leader del Front National, e Francois Fillon della destra francese hanno annullato gli impegni previsti quest’oggi, ultimo giorno di campagna elettorale. Marine Le Pen doveva recarsi a un rifugio per animali a Montceau-les-Mines, nel dipartimento della Loira, mentre Fillon aveva intenzione di riunire una parte del suo staff a Chamonix, in Savoia.