Per il Goat del tennis Roger Federer sono venti. No, non le candeline sulla torta, venti sono i titoli slam vinti in rispetti venti anni di carriera. Correva l’anno 1998 quando un giovanissimo Federer debutto come professionista nel circuito ATP.
Roger, così come tutti gli appassionati del tennis lo conoscono oggi, è ben lontano dall’adolescente emotivo di un tempo. In una dichiarazione ufficiale a testimoniato tutta la difficoltà che ha avuto negli anni per combattere questo suo limite caratteriale, ragion per cui vederlo oggi a 36 anni piangere alzando il suo ennesimo trofeo slam è veramente un tuffo al cuore per tutti i suoi tifosi, ma più in generale per ogni sportivo del mondo.
L’uomo glaciale che in campo non lascia trapelare emozioni, nonostante abbia vinto ormai più di chiunque altro, ancora riesce a commuoversi per una vittoria. La grandezza del Goat del tennis non risiede nella longevità agonistica, nel principio di conservazione, tanto meno nella brillante forma mentale; la sua grandezza risiede nell’amore sconfinato per questo sport che lo spinge a giocare, divertirsi e regalare prestazioni che rimarranno per sempre nella storia.