Domani il giorno in cui Papa Francesco si recherà in Egitto, dove resterà il 28 e il 29 aprile. La missione assume come non mai importanza soprattutto per l’impegno ecumenico e interreligioso.
Oggi nell’Aula del Sinodo in Vaticano è avvenuto il II Congresso internazionale sull’Azione Cattolica, per iniziativa del Forum internazionale di Azione Cattolica e dell’Azione Cattolica Italiana in collaborazione con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. In tale occasione Francesco ha chiesto a una famiglia di Betlemme, presente al Congresso, di insegnargli a fare il segno della croce in arabo prima degli incontri in Egitto, proprio per rimarcare lo spirito di collaborazione, dialogo e conoscenza reciproca che caratterizzerà questo viaggio.
Proprio oggi il Papa su Twitter ha reso noto lo spirito con cui verrà affrontato questo viaggio, <<Pellegrino di pace nell’Egitto di pace.>>, scrive. L’intenzione è, infatti, di rivolgersi all’Islam moderato. Questo nell’area del Medio Oriente è solo il primo dei viaggi internazionali che saranno affrontati dal Papa, come ha annunciato, per risanare, passo dopo passo, la pace.
Nonostante non sia passato molto dagli attentati alle chiese copte della Domenica delle Palme e ancor meno dall’attacco armato al monastero di Santa Caterina sul Sinai, la cui comunità cristiana è da tempo terrorizzata dalle azioni di una cellula ISIS in loco, il Vaticano non nutre preoccupazioni circa la sicurezza per il viaggio papale. Le misure di sicurezza previste saranno le medesime degli altri viaggi, non superiori, e per volontà di Francesco, sarà trasportato in una macchina normale, chiusa ma non blindata.
Greg Burke, il direttore della sala stampa vaticana, ha riferito che il viaggio «ha tre motivi: c’è una dimensione pastorale, la visita alla piccola comunità cattolica locale, la dimensione ecumenica, per l’incontro con i cristiani delle altre confessioni e in particolare i copti, e la dimensione interreligiosa del dialogo con i musulmani». In un momento tanto difficile per il dialogo interreligioso, il Papa non è il solo a volere questo viaggio per contrastare ogni forma di estremismo e violenza e ad aprire la strada alla conoscenza reciproca e al dialogo.
Infatti gli sono giunti inviti, nella speranza e in occasione della visita, non solo dai patriarchi della Chiesa cattolica e della Chiesa copta ortodossa, ma anche dalla comunità di Al Sisi e da Ahmed El-Tayyb, il grande imam di Al-Azhar, massimo esponente del più autorevole centro teologico sunnita. Di fatto la conferenza di pace internazionale, a cui il Papa si recherà con Ahmed El-Tayyb, è stata organizzata dalla stessa al-Alzhar e non dalla Santa Sede, quindi il Papa parlerà dopo il grande imam, quindi, come informa Burke, «non apre, né chiude la conferenza».
Ecco, il programma di viaggio del Papa in Egitto, riportato dal “Quotidiano”.
Domani 28 aprile, dopo l’accoglienza ufficiale all’aeroporto al suo arrivo, parteciperà alla Cerimonia di benvenuto nel Palazzo presidenziale a Heliopolis, a cui seguiranno le visite di cortesia al Presidente della Repubblica e al Grande Imam di Al-Azhar. Poi affronterà il suo primo discorso alla Conferenza Internazionale sulla Pace, e nel pomeriggio ci sarà l’incontro e il discorso del Papa alle autorità e la visita di cortesia a Papa Tawadros II dove è previsto il terzo intervento di Francesco.
Il 29 aprile, dopo la Santa Messa, il Papa pranzerà con i vescovi egiziani. Nel pomeriggio l’incontro di preghiera con discorso al clero, i religiosi e i seminaristi, a seguire la Cerimonia di congedo prima della partenza per il ritorno in patria.