Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ridotto quasi del tutto la funzione del cartello di avviso della presenza dell’autovelox, sancendone la quasi inutilità. La Suprema Corte ha affermato infatti tre principi particolarmente importanti, che riducono la possibilità di utilizzare il cartello con l’avviso del controllo elettronico della velocità come espediente per “frenare e accelerare”, evitando così le multe.
I principi su cui la Corte si è basata dunque sono i seguenti: 1) non esiste una distanza minima tra cartello e autovelox, 2) la distanza massima tra cartello e autovelox può arrivare addirittura a 4 km, 3) non è obbligatorio ripetere il cartello dopo le intersezioni. Dunque è stato specificato che il cartello autovelox può non essere ripetuto dopo gli incroci per gli automobilisti che proseguono lungo la stessa strada e che non è necessario, ai fini della sua validità, che il verbale contenga tra le informazioni anche quella sulla presenza del cartello di segnalazione dell’autovelox.
Alla luce di quanto specificato nella sentenza in commento il cartello di avviso preventivo relativo alla presenza di autovelox svolge una funzione molto limitata, in quanto garantisce poche certezze agli automobilisti che alla luce di ciò saranno costretti ad adeguare la velocità ai limiti.