Napoli, ucciso da un pezzo di intonaco crollato. Il Comune non si assume responsabilità

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Napoli, città di storia e cultura millenaria, cade ormai a pezzi. Una delle strade principali che congiunge decumani e cardi, attraversando il centro storico, si è resa teatro di una tragedia ormai comune alla cittadina partenopea. Lo scorso 9 giugno, infatti, il commerciante Rosario Padolino, uomo di 66 anni, gestore di un’attività sita proprio in Via Duomo, aveva appena chiuso le saracinesche e si avviava verso casa. Soffermandosi tra i negozi per una fugace chiacchierata con altri commercianti della zona, si era allontanato per rispondere a una chiamata, quando è accaduto l’impensabile. Un grande pezzo di calcinaccio si è staccato dal balcone di uno dei tanti palazzi storici, a circa 200m dal suo negozio, colpendolo in pieno. A nulla sono valse le reti e le transenne contenitive. Soccorso dai passanti, è stato trasportato al Centro traumatologico ortopedico, ma è deceduto poco dopo.

Il presidente dell’associazione commercianti di via Duomo, Francesco Morisieri, fotografo, commenta: «Per noi che stiamo vivendo un momento buio, il cantiere del progetto Unesco non ha fatto che peggiorare la situazione. Non riusciamo a vedere la via d’uscita dal degrado». La zona, originariamente fulcro del commercio, è lasciata ormai all’incuria, dopo l’introduzione della Ztl nel 2011, intasata ovunque da cantieri perenni, come quello della metropolitana, che ostacolano le vendite, coperte da impalcature di lavoro. A questo si aggiunge anche un altro problema, quello dei rifiuti che invadono i marciapiedi e non vengono regolarmente smaltiti.

La storia di Rosario è quella di un laborioso commerciante, che lottava quotidianamente per svolgere il proprio amato lavoro di venditore di abiti da cerimonia, contro le difficoltà e gli ostacoli. Amava la propria città e si impegnava per il progresso, ma ha pagato un prezzo inestimabile: la propria vita.  Molti amici e colleghi, alcuni dei quali hanno salutato poco prima Rosario o hanno assistito direttamente alla scena, sono rimasti attoniti. Uno di loro commenta con triste amarezza: «Se si fosse fermato due minuti in più, sarebbe ancora vivo». Sebbene la triste sorte di Rosario non fosse dipesa da lui, il Comune non se ne assume le colpe. L’assessore con delega alla Sicurezza abitativa del Comune di Napoli, Ciro Borriello, in merito alla morte di Rosario Padolino, dichiara: “Il Comune di Napoli non ha alcuna responsabilità in merito al tragico evento”. Non è di certo il primo episodio di questo genere: basti ricordare la morte prematura del giovane 14enne, colpito da un pezzo d’intonaco nella Galleria Umberto lo scorso 2017.

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