Napoli. Pianura: Via Montagna Spaccata è la “strada della morte”

La strada della morte, così è ribattezzata Via Montagna Spaccata dai residenti di Pianura, continua a mietere vittime. Ieri l’ennesimo incidente. Questa volta il malcapitato è stato un signore di 70 anni che è stato travolto da un motociclista. Sono dovuti intervenire i sanitari del 118 e si è rischiata l’ennesima tragedia.
“È un tratto di viabilità principale che collega Pianura a Quarto e la gestione è di competenza del Comune centrale e non della Municipalità. Non ne possiamo più, il Comune in questi anni non ha fatto nulla” è questa la denuncia Salvatore Cafaro, esponente napoletano della Lega e residente nel quartiere.
“Nel 2017 – spiega Cafaro – ho personalmente raccolto una petizione presentata al comune di Napoli,  ma da Palazzo San Giacomo tante promesse e zero soluzioni.
Dal 2013 porto avanti la battaglia per quella strada maledetta e, grazie all’appoggio di quasi tutti i commercianti, come residenti abbiamo fatto la prima petizione per strisce pedonali e semafori nel 2014.
Sono stati anche stanziati dei fondi, l’allora assessore Mario Calabrese ci aveva dato rassicurazioni per la messa in sicurezza ma l’unica cosa sicura è che nulla è stato realizzato.
I cittadini di Pianura vengono trattati da questa amministrazione come cittadini di serie b”.  Basterebbe intervenire senza particolari stravolgimenti, abbiamo capito che il problema riguarda anche i marciapiedi, impraticabili a causa delle radici degli alberi che li rendono sconnessi.
In quel tratto di strada – continua Cafaro – andrebbero istallati dei semafori a chiamata intelligente; realizzata una segnaletica stradale luminosa per indicare strisce pedonali;  occorrono delle barriere acustiche stradali per tutelare le abitazioni dall’inquinamento acustico;  mettere delle telecamere per il controllo del territorio e della visibilità; rimuovere gli alberi ad alto fusto e ripristinare i marciapiedi; aprire il passaggio all’incrocio con Via Campanile.
Una vera a propria messa insicurezza non può prescindere da questi interventi – conclude Cafaro –  ma ormai l’attenzione generale è concentrata tutta sulla pandemia, ma a Napoli si muore anche di viabilità e in questi mesi sono tantissimi gli incidenti stradali sulle arterie cittadine.
Qualche giorno fa ha rischiato la vita anche la nostra dirigente napoletana della Lega, Simona Sapignoli. Gli assessori della Giunta De Magistris fanno a gara, come la Clemente, a partecipare ad inaugurazioni varie ma la verità che questa città non è più amministrata”.
Fonte: C.S.

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