Meningite in Campania: non è allarme

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La morte del diciottenne di Agerola, avvenuta mercoledì scorso nell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia è stata causata dal virus della meningite. Ieri sera si è verificato un altro caso, ma è stata dichiarata ormai fuori pericolo la bambina di 16 mesi ricoverata da due giorni all’ospedale Cotugno di Napoli e presto sarà dimessa. Le era stata diagnosticato un meningococco di tipo C.

Si tratta del ceppo che ha registrato in quest’ultimo mese una anomala mortalità in Toscana, laddove la letalità è solitamente limitata a pochi casi. Anche in Campania nell’ultimo anno sono stati registrati circa 30 casi, di cui solo due con decesso. Dalle indagini epidemiologiche del Cotugno è emerso che i ceppi che hanno mietuto vittime al Nord sono della stessa famiglia, ma di profilo genetico modificato rispetto a quelli che hanno circolato in Campania. Intanto l’infettivologa Maria Triassi, docente di Igiene generale ed applicata alla Federico II, si affretta a contenere gli allarmismi su una presunta epidemia sostenendo la regolarità dei casi registrati, che rientrerebbero quindi nella norma.

L’obiettivo ora è predisporre un Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA), un protocollo utile ad un intervento tempestivo anche sui casi sospetti che sarà predisposto anche presso il Cotugno, dotato di un laboratorio attrezzato ad hoc per la rianimazione, in grado di riconoscere e debellare l’infezione con antibiotici mirati. Nel frattempo si consiglia di evitare i luoghi sovraffollati, trattandosi di una malattia infettiva che si propaga per via aerea. Provoca un’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono l’encefalo e si manifesta con questi sintomi: nausea, perdita di coscienza, convulsioni, febbre alta, mal di testa, rigidità della nuca e piccole macchie emorragiche sparse per il corpo (petecchie). Se non curata immediatamente genera sepsi ed è mortale.  Un ottimo presidio immunologico è rappresentato dal continuo ricambio d’aria nei luoghi chiusi come aule e scuole, a cui si associa il vaccino di prevenzione gratuito per bambini ed adolescenti. Chi vuole comunque vaccinarsi, anche se non gratuitamente, può farlo rivolgendosi alla propria Asl.

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