Con un post su facebook, Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli, ha annunciato l’attesissimo arrivo in Campania della Rainbow Warrior III di Greenpeace, partita da Genova, toccando le coste Spagnole, per attraccare presso il porto della città puteolana.
«Ci sarà un giorno in cui gli uccelli cadranno dal cielo, gli animali che popolano i boschi moriranno, il mare diventerà nero e i fiumi scorreranno avvelenati. Quel giorno, uomini di ogni razza si uniranno come guerrieri dell’arcobaleno per lottare contro la distruzione della Terra». La Rainbow Warrior prende il nome dalla profezia sciamanica degli indiani Kwatkiutl, vilmente affondata il 10 luglio del 1985 nel porto di Auckland dai servizi segreti francesi per impedire agli attivisti di disturbare i test nucleari francesi presso l’atollo di Moruroa.
La nave è simbolo della caccia alle balene, l’abbattimento delle foche e i test nucleari, e ora è impegnata nella lotta all’inquinamento marino, in tuor per ribadire che “il Mediterraneo è invaso dalle microplastiche”, con la campagna di sensibilizzazione Meno plastica, più Mediterraneo. Sarà ancorata al Molo Caligoliano per due giorni, oggi e domani, ed aperta ad una visita gratuita, per eventi ed attività d’informazione, a stampa e cittadini, venerdì 30 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e sabato 1 luglio dalle 10 alle 16.
«Le microplastiche sono una minaccia per la salute del mare” – ha spiegato Francesca Garaventa, ricercatrice dell’Ismar di Genova, che è a bordo della Rainbow Warrior nel tratto tra Genova e Pozzuoli – “Dopo aver raccolto campioni d’acqua con tre diverse strumentazioni, che ci permettono un’analisi sia della colonna d’acqua che della superficie, li analizziamo in laboratorio per indagare il cosiddetto effetto cavallo di Troia: la plastica è un ottimo veicolo per le sostanze contaminanti».
Greenpeace è un’organizzazione indipendente conosciuta in tutto il mondo, fondata a Vancouver, in Canada, nel 1971. La Rainbow Warrior (Guerriera dell’Arcobaleno), era in origine un vecchio peschereccio, utilizzato da un pugno di ecologisti che per amore dell’ambiente decisero di avventurarsi in Alaska a contrastare i test nucleari americani. Da allora Greenpeace ne ha fatta di strada, possiede oggi una flotta di 4 navi, grazie alla passione dei tanti attivisti in tutto il mondo e al sostegno di milioni di donatori, che ogni giorno contribuiscono ad alzare la voce di chi ama il pianeta.