Il futuro tecnologico avanza e offre soluzioni di massa sempre più coinvolgenti e accessibili al grande pubblico. Tanti e nuovi i metodi di divulgazione tecnologica e in questo mondo che corre così veloce o ci si adatta o si resta tagliati fuori. Questa dura legge è stata accettata anche dalle istituzioni ministeriali votate all’istruzione, anche se con i canonici tempi biblici e con mezzi ancora rudimentali, rispetto a quello che offre il mercato. Soprattutto in Italia si registra un distacco radicale rispetto alle scuole del resto d’Europa.
E’ dal 2010 che il nostro Paese cerca, a fatica, di mettersi al pari con le nazioni più sviluppate, a distanza di sette anni si iniziano a vedere i primi segni evolutivi di cambiamento: non più banchi, libri e cumuli di quaderni, bensì eBook virtuali, lezioni on-line, appunti e slide didattici scaricabili sulla piattaforma del plesso scolastico, grazie alle dovute credenziali offerte ad ogni discente. Insomma classi che diventano sempre più interattive e globalizzate, ma quanto tutta questa semplificazione aiuta realmente gli alunni e quanto si rimpiangeranno i vecchi metodi?
Il futuro è già qui e non si può far finta di nulla, sarà solo il tempo a evidenziare le note dolenti e i brillanti passi avanti