Facebook si rende per l’ennesima volta protagonista di uno scandalo, dopo il caso dell’autorizzazione conferita a Cambridge Analytica per il trattamento dei dati personali di quasi 90 milioni di utenti, la nuova pista investigativa sembra interessare una nuova modalità di condivisione di alcuni elementi del profilo degli utenti.
Tra i contenuti incriminati più gettonati ci sono le foto, che regnano incontrastate sui social da quasi un decennio. La time line incriminata del bug che ha condotto allo scandalo copre un arco compreso tra il 18 e il 27 maggio, ma Facebook dichiara a sua difesa di essere riuscito a sospendere la falla nel sistema dal giorno 22, aggiunge però che ha avuto bisogno di cinque giorni in più per rendere nuovamente tutti i messaggi privati, cioè accessibili solo agli “amici” , di ogni singolo profilo attaccato.