Duro attacco di Ferrero a Reina: “Deve andare a lavorare all’Alitalia”

Calcio e Sport

L’ attacco di Ferrero a Reina

Il patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, non ha ancora digerito la dura sconfitta patita contro il Napoli sabato sera grazie al gol di Tonelli al 94′. Nel suo mirino c’è il portiere azzurro, Pepe Reina, reo di aver, a suo dire, simulato su Silvestre, che è stato espulso per doppia ammonizione. Queste le parole rilasciate dal presidente blucerchiato, intercettato ai microfoni di Radio Crc:

“Se mi è passata? Sono ancora arrabbiato, non con l’arbitro ma con Reina. Un calciatore dal suo spessore può essere assunto come il nuovo simulatore dell’Alitalia perché cercano un signore, Reina anziché fare il portiere del Napoli può andare a lavorare lì. E’ Reina che ha indotto l’arbitro all’errore e non è la prima volta che lo fa. Di Bello è stato truffato da Reina che è uno dei calciatori più antisportivi che esistono nel mondo del calcio. Lo ha messo nella condizione di sbagliare, sapete che Reina è un grande simulatore e l’arbitro ci è caduto. Ho sempre difeso gli arbitri, non ce l’ho con gli arbitri, ma rivedendo le immagini, Reina ha avuto anche la faccia tosta di dire cose inesatte. Noi abbiamo delle persone di spessore nella procura federale e una categoria di arbitri invidiabili. Sono arrabbiato perché stavamo vincendo la partita e l’anti sportività di Reina non ha scuse poi sarà la procura a decidere il da farsi. Di Bello ha arbitrato una partita perfetta e se Reina non lo induceva nell’errore forse la partita la vincevamo pure. O magari perdevamo o pareggiavamo. Tutti devono sapere che non sto facendo marcia indietro, ho sempre pagato perché dico la verità e mi amano perché sono una persona genuina. Dico solo la verità, sono un presidente operaio e ho visto che l’arbitro è in buona fede perché Reina lo ha indotto in errore. Il Napoli non ha bisogno di niente, ha un grande allenatore e un grande presidente e una squadra forte ed ecco perché prendere quei 3 punti in uno stadio in cui non vince nessuno ci avrebbe dato morale, la vittoria non aveva prezzo, ma abbiamo moralmente vinto uguale. Se avete notato, ho salutato apprezzato e abbracciato Sarri e ho detto che non c’è gara senza arbitro perché non ce l’ho con i direttori di gara”.

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