Come ogni anno, la stagione estiva costituisce un momento cruciale per le aree verdi, spesso danneggiate da roghi accidentali o dolosi. Un caso specifico costituisce il Parco Nazionale del Vesuvio, che nel mese di luglio del 2017 è stato colpito da roghi appiccati da piromani, con danni ingenti stimati per oltre 2 chilometri e 200 ettari di versanti completamente arsi. Da quel devastante incendio, sono state disposte continue ricognizioni aeree sul territorio da parte di elicotteri della Forestale, oltre ad impianti di videosorveglianza per monitorare la zona.
Per far fronte a una nuova minaccia incombente, a partire da quest’anno è stata introdotta una novità nell’osservazione e prevenzione di questi fenomeni: i droni. Testati lo scorso 30 maggio nell’hinterland vesuviano con buoni risultati, costituiscono un valido contributo ai Carabinieri Forestali nel controllo dell’area, incrementando l’efficienza e la rapidità d’azione contro roghi, incendi, ma anche altri reati ambientali.
Prende forma quanto era stato già annunciato alcuni mesi fa nella conferenza stampa del 20 novembre scorso, in occasione della presentazione dei risultati per la campagna antincendio 2018. Il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo, spiega: ”Si tratta di droni ad altissima tecnologia che grazie ad una lunga autonomia, telecamere ad altissima risoluzione, termocamere ed altre tipologie di sensori, saranno uno strumento importantissimo di aiuto al grande lavoro che tutti i giorni svolgono i Carabinieri Forestali del reparto Parco Nazionale del Vesuvio”. Si aggiunge inoltre la messa a punto di un “sistema di premialità inversa”, stipulato con le Protezioni civili comunali che gravitano attorno al Parco: la capacità di prevenire e/o ridurre incendi è direttamente proporzionale ai contributi per migliorare le proprie dotazioni tecniche.