Ha preso il via il processo per l’omicidio del piccolo Giuseppe, il bambino di 7 anni massacrato di botte a Cardito, nella provincia di Napoli, dal compagno della madre, Tony Essoubti Badre, di anni 24, lo scorso 27 gennaio 2019.
Badre, difeso dall’avvocato Pietro Rossi, è accusato dell’omicidio del piccolo Giuseppe e del tentato omicidio della sorellina, oltre che di maltrattamenti nei confronti dei due bambini e dell’altra figlia della compagna. Per il bambino non c’è stato nulla da fare; sono intervenuti i sanitari del 118 e hanno trasferito la bambina, traumatizzata, all’ospedale pediatrico Santobono , per curare le ferite.
Stamani l’avvocato Clara Niola delle associazioni “Akira” e “Telefono Azzurro”, che si sono costituite parti civili, ha riportato in aula le parole della sorellina di Giuseppe, di appena 6 anni, anche lei massacrata di botte dall’uomo: “Io l’ho detto alle maestre, ma non mi hanno capito”. L’avvocato accusa l’imputato, aggiungendo inoltre che “il capo d’imputazione va da maggio 2018 fino all’evento tragico del 27 gennaio 2019, quando purtroppo Giuseppe è deceduto”.
A seguito di indagini approfondite da parte degli inquirenti della Procura di Napoli Nord, la Dirigente Scolastica e le maestre dei due bimbi sono state sospese, Erano infatti a conoscenza dei maltrattamenti subiti continuamente dai due bimbi, che mostravano i segni evidenti delle percosse, ma non sono intervenute nella vicenda.
Di comportamento omissivo è invece accusata la madre dei bambini, Valentina Casa, 30enne, anche lei destinataria di una misura cautelare come il compagno. “Sono ben sei i capi di imputazione contestati a vario titolo nel processo e tutti molto gravi” ha detto Pierfrancesco Moio, legale di parte civile delle sorelline di Giuseppe. Le prossime udienze sono state fissate il 16 e il 30 ottobre.