Il centro commerciale all’ingrosso più importante d’Europa rischia il fallimento più totale. Sono già 30 le imprese operanti nel centro nolano che sono state dichiarate fallite e altre 270 rischiano la stessa fine. Imprese che avevano contribuito alla nascita e crescita della società Cis spa che rappresenta un punto di forza per l’economia del Mezzogiorno e non solo. I problemi sono da ricercarsi in un finanziamento di 300 milioni di euro concesso da un pool di banche composte da Unicredit, Intesa San Paolo e Mps, alla societò Cis spa che a sua volta avrebbe trasferito ai soci sottoforma di sub-mutui agendo in qualità di intermediario finanziario. I sub-mutui furono concessi anche a soggetti che non avevano i requisiti per rientrare nel merito creditizio e altra questione da approfondire è quella relativa alle autorizzazioni concesse da Bankitalia alla società stessa. Al Cis era concesso agire da intermediario, concedere i finanziamenti e applicare uno spreed maggiorato rispetto a quello applicato dal pool di banche stesso. Mentre la magistratura di Napoli e quella di Nola cercano di fare chiarezza su una questione così delicata, il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, ha chiesto la sospensione delle aste relative ai beni degli imprenditori dichiarati falliti.