Carnevale, ma perché?

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Si tramanda che il Carnevale abbia origini pagane, in cui i travestimenti venivano utilizzati per allontanare gli spiriti maligni. Con l’avvento del Cristianesimo, la festa perse il carattere rituale e rimase motivo di festeggiamento popolare. Nel Medioevo e Rinascimento i festeggiamenti avvenivano anche nelle corti europee con forme più raffinate come il teatro, la danza e la musica. Oggi il Carnevale rimane motivo di divertimento e nelle maggiori piazze sfilano in pubbliche parate centinaia di mascheramenti, tra cui le più famose delle regioni italiane:

PULCINELLA: famosissima maschera napoletana, “Pulecenella”, alla ricerca di espedienti per sfuggire alle prevaricazioni di ricchi e potenti.
ARLECCHINO: la maschera più famosa della commedia dell’arte, di origini bergamasche. Rappresenta un servo astuto, sempre pronto a trarre in inganno e a fare dispetti.
COLOMBINA: maschera veneziana, servetta furba, graziosa e vivace.
PANTALONE: anch’essa veneziana, vecchio mercante, avaro e lussurioso.
GIANDUJA: galantuomo piemontese a cui piace il vino, l’allegria e la distrazione, ma anche l’assennatezza ed il coraggio.
BALANZONE: maschera bolognese, rappresenta un personaggio pedante che veste sempre di nero ed ha una grossa pancia. Si vanta continuamente di saper molte cose e dispensa consigli genericamente medici.
RUGANTINO: maschera romanesca, rappresenta un personaggio arrogante e strafottente, ma bonario ed amabile.
MENEGHINO: piemontese, reincarna il patriottismo dei milanesi contro il dominio asburgico.

“Anche questo Carnevale ci riserva un gran finale:
alla fin della sfilata, terminata la giornata
la più bella fra le belle, offre, lieta, le frittelle,
confettini e caramelle, ai bambini deliziati dai dolcetti zuccherati.”

Va sottolineato che il Carnevale è una festa tipicamente italiana e, sia in antichità che oggi, buona parte degli eccessi riguarda il campo culinario: non è Carnevale senza la lasagna come non lo è senza le chiacchiere o bugie, famoso dolce lombardo, o la cicerchiata, tipico dolce pugliese e calabrese. Infine il famoso sanguinaccio al cioccolato che una volta veniva fatto anche con il sangue di maiale, e le zeppole, dolce tipico in Veneto, mentre al sud tradizionali alla festa di San Giuseppe, e la pignoccata in Sicilia.

Siete pronti? Bisogna solo scegliere… Quale vestito indosserete? E di cosa, il vostro palato, soddisferete?

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