“L’esperimento del Var procede bene, forse addirittura qualcosina meglio del previsto”. Le parole pronunciate dal designatore arbitrale Nicola Rizzoli suonano quasi come una beffa per la Lazio. La società capitolina è sul piede di guerra, dopo che si è appena placata analoga polemica sul Var della Juventus. La Lazio ritiene di essere stata fortemente penalizzata dal Var in tre occasioni: i rigori subiti nel derby con la Roma e contro la Fiorentina e le decisioni nel match contro il Torino. Nel mirino il mancato penalty per il fallo di mani in area di Iago Falque su Immobile e la successiva espulsione dell’attaccante biancoceleste. Nella società laziale è circolata la voce di una clamorosa protesta tanto che avrebbe spinto il presidente Lotito a pensare di ritirare la squadra dal campionato di serie A .
“Ho parlato con il presidente Lotito che mi ha riferito di come i tifosi ci chiedano di compiere atti di protesta e, come ipotesi estrema, anche di ritirare la squadra dal campionato – ha spiegato Arturo Diaconale, capo ufficio stampa -. A nome dei nostri sostenitori chiedo non vengano più commessi errori simili, perché vogliamo un campionato corretto”. Gli fa eco il responsabile della comunicazione Stefano De Martino, ai microfoni di Lazio Style Radio che se da un lato cerca di abbassare i toni, poi ribadisce i temi della polemica: “Siamo tutti provati da quello che è successo – ha detto De Martino -. I messaggi che ci stanno arrivando esprimono una tifoseria amareggiata per quello che sta vedendo ultimamente. Questo è quello che fa più male, la continuità di questi episodi che è arrivata al culmine”.
Sul tema è intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “C’è un tema di quando applicarla e come interpretarla, ma questo non significa che bisogna avere paura della tecnologia”, ha ribadito Malagò, secondo il quale tuttavia “mi sembra che il Var abbia diminuito moltissimo i casi di discussione”.
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