Allarme smog, l’Italia rischia una multa fino a un miliardo di euro

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Già etichettata “madre di tutte le sanzioni” la multa da un miliardo di euro che l’Italia rischia di dover pagare all’Ue per la continua violazione delle norme sulla qualità dell’aria. Qualora il provvedimento dovesse essere attuato (alla fine dell’iter per le infrazioni europee) il dover pagare la pesante multa sarà il problema meno grave: si registrano infatti 66 mila morti premature a causa dello smog ogni anno, 695 mila anni di vita bruciati dall’ossigeno avariato. E’ emergenza, i dati parlano chiaro.

L’Italia viola categoricamente i limiti imposti dalla legge che tutela la salute umana e che, dunque, prevede 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo superati al massimo 35 giorni all’anno. E così parte la sfilza di città che non rispettano le emissioni, da Roma a Milano, Brescia, Padova e Torino dove i valori di Pm10 hanno nettamente superato la soglia prestabilita. L’Italia è il terzo paese per giorni vissuti oltre la soglia massima, ci superano soltanto la Polonia e la Bulgaria. Dopo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), per Bruxelles non c’è alcun dubbio sulla stretta correlazione tra ausa ed effetto, tra smog e morti premature.

Legambiente, nel suo dossier “Mal’Aria” 2017, suggerisce l’attuazione di una politica lungimirante al fine di incrementare il numero di giorni di aria pulita e mantenere il risultato nel medio-lungo termine, inoltre, La Stampa scrive che “l’Italia ha accettato oltre dieci anni fa limiti che non potevano essere davvero centrati” e che ora la procedura avverrà per vari step, l’Italia avrà due mesi per rispondere e probabilmente, cosa oltremodo grave, si scivolerà all’autunno se l’Ue non riterrà che siano state attuate effettive riduzioni di emissioni. Una volta al tribunale di Lussemburgo, la condanna sarà emessa sulla base del totale di giorni con maggiori emissioni dal 2008. Per questo motivo si parla di cifre altissime.

Purtroppo le morti a causa delle polveri sottili in 7 anni sono raddoppiate, «Da tempo nei nostri studi delle aree metropolitane visitiamo sempre più persone con malattie respiratorie, attacchi d’asma e forme reattivo-allergiche anche gravi. I pazienti aumentano quando i tassi d’inquinamento s’impennano» – ha dichiarato Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, la federazione dei medici di famiglia – . Vittime soprattutto bambini ed anziani. I consigli: “Evitare di uscire nelle ore di punta del traffico, arieggiare la casa di primo mattino quando l’inquinamento è minore, seguire una dieta ricca di antiossidanti che rafforzano la difese immunitarie e non lesinare né olio, né pesce, che combattono le infiammazioni e la tendenza alla trombosi, anch’essa imputabile all’inquinamento”.

fonte foto: Internet

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