Alla luce degli argomenti trattati in un convegno tenutosi a Bologna (organizzato dalla Cisl dell’Emilia Romagna) è emerso che sempre più docenti non sarebbero adatti all’insegnamento, colpa probabilmente del crescente stress lavorativo dovuto alle classi-pollaio, ad un sempre più complicato rapporto con le famiglie e al pressing di queste e alle difficoltà dovute alle situazioni di disagio tra gli studenti.
Il fenomeno, chiamato burn-out docenti, anche se poco conosciuto è tuttavia molto radicato e in sensibile crescita: dal 2004 infatti numerose sono state le dichiarazioni di inidoneità degli insegnanti dovute, nell’85% dei casi, a motivi non fisici ma psichiatrici.
Dal 2004 ad oggi, nonostante la penuria di dati, la situazione non sembra migliorata poichè il fenomeno si è allargato a macchia d’olio andando a comprendere non solo gli insegnanti ma anche il personale amministrativo e i presidi. “Dalle sedi sindacali dell’Emilia-Romagna sempre più’ spesso ci vengono richieste di aiuto dai docenti, tant’è che spesso i sindacalisti si trovano a dover essere anche un po’ psicologi. Di qui nasce l’esigenza di prevenire il fenomeno” ha affermato la segretaria della Cisl scuola regionale Monica Barbolini.
