Aree interne: incontro programmatico tra l’Osservatorio Agro Green e Dipartimento di Agraria della Federico II

“Ieri (9 novembre, ndr) abbiamo gettato le basi per una proficua collaborazione tra l’Osservatorio Agro Green e il Dipartimento di Agraria della ‘Federico II’ , finalizzata a promuovere la green economy in particolare nelle aree interne della Campania.” E’ quanto ha dichiarato il Consigliere regionale di Italia Viva, Francesco Iovino, a margine di un incontro che si è tenuto ieri tra i vertici dell’Osservatorio regionale Agro Green della Regione Campania e i responsabili del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli.

Per l’Osservatorio erano presenti il Presidente, Iovino, l’Ing. Mario Riccardi e l’Ing. Saverio Vacchiano, della Commissione agricoltura della Regione Campania. Per il Dipartimento erano presenti il direttore, prof Cembalo, e altri numerosi docenti.

“L’incontro di ieri – fa sapere il Presidente Iovino – è servito ad individuare una road map che vedrà insieme noi e il Dipartimento per perseguire insieme gli obiettivi che sono propri dell’Osservatorio. Abbiamo approfondito, in particolare, le criticità che, in tal senso, possono trovare aree che vivono condizione di svantaggio, come quelle interne alla Campania.

E’ evidente, infatti, che la forte penalizzazione in termini di infrastrutture e di servizi resi rende molto più complicato alle aziende che operano ‘sposare’ la green economy. In egual misura tale condizione scoraggia la nascita di imprese giovanili e start up agroalimentari e turistiche.”

“Nei prossimi giorni – fa sapere Iovino – avvieremo una interlocuzione con la Giunta regionale e con il Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, che dovrà servire a vagliare possibili provvedimenti che servano a supportare al meglio chi opera nelle aree interne e non si trova nelle condizioni di investire e prospettare un futuro, anche economicamente redditizio, nel territorio di origine. Il tutto – conclude – in un contesto sempre più orientato alla green economy, in linea con le indicazioni che vengono dalle istituzioni nazionali ed europee.”

 

 

 

 

Fonte: C.S.

Foto: Internet

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