A Roma una class action contro il decreto antifrode

Il 22 marzo, dalle 10 alle 14, l’Associazione Tecnici e Costruzioni ATC si fa portavoce di una class action contro il decreto antifrode. L’associazione, e chiunque vorrà aderire, scenderà in piazza della Repubblica a Roma, per protestare contro una serie di decreti emanati dal governo che hanno portato a una paralisi del settore edile, in particolare per quanto concerne i vari bonus energetici: dal Superbonus 110 al Bonus facciate. 
Il decreto antifrode, limitando il numero di cessioni del credito, ha di fatto bloccato e congelato i cassetti fiscali delle imprese che non hanno più la facoltà di cederli agli istituti bancari. Tale provvedimento è stato per altro emanato con le pratiche in corso.
Ciò ha condotto imprese e professionisti del settore a esporsi in prima persona con i propri committenti, nella convinzione di poter condurre a termine il lavoro richiesto. Il tutto grazie alla possibilità di cedere i crediti alle banche. Tuttavia, in corso d’opera il governo ha dato una stretta, emanando un nuovo decreto che ha praticamente bloccato tutta la filiera.
Oggi il rischio è che molte imprese falliranno per eccessi di credito perché hanno i loro cassetti fiscali pieni di crediti e non sanno più a chi cederli. Per tutto questo l’ATC, di concerto con altre associazioni di categoria, imprenditori e operatori del comparto edile, scenderanno in piazza in massa sperando di essere ascoltati dal governo, per poter sottoporre nuove soluzioni al decreto.

Nello specifico, il presidente ATC Rossano Ricciardi chiede:

  1. abrogazione art.1 DL 13 2022 del 25 febbraio
  2. regolamentazione chiara e definitiva sulle cessioni dei crediti fiscali
  3. riapertura immediata delle seconde cessioni da parte di Poste Italiane SpA
  4. sbloccare Cassa Depositi e Prestiti
  5. prorogare al 30/09/2022 il termine ultimo per cedere i crediti dell’anno 2022
  6. prorogare al 31/12/2022 la scadenza delle unità unifamiliari
  7. autorizzare a cedere il credito anche ad aziende con anzianità inferiori a 18 mesi
  8. creare uno scudo e liquidare su tutti i crediti già presenti sui cassetti fiscali
  9. portare ad ultimazione tutte le pratiche ante decreto senza cambiamenti in corso d’opera della legge
  10. trasparenza e controlli preventivi su ogni pratica con liquidazione dei crediti in un massimo 60 gg lavorativi su quelle approvate
  11. obbligare tutti gli istituti di credito a prendersi i crediti fiscali e liquidare le imprese.

 

 

Fonte: C.S.

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