Rubina Giorgi: la sua opera secondo Stanislas Breton

Di Stanislas Breton per i tipi di Ripostes, è da poco, nelle librerie più importanti “Simbolo, Schema, Immaginazione” Saggio sull’opera di Rubina Giorgi. Il libro si dota, oltre del testo originale, anche, a fronte, della versione italiana di Salvatore Violante, poeta e saggista terzignese, già traduttore di testi dal francese ed è introdotto dal poeta studioso di filosofia Carlo Di Legge che da sempre ha seguito da presso la cattedra di Rubina Giorgi.

Il saggio di Breton vide la luce nel lontano 1972 pubblicato dalla “Revue philosophique de Louvain”. Si erano, Rubina Giorgi e Stanislas Breton, incontrati a Roma già negli anni 50/60 ai  “Colloqui Castelli” ivi organizzati sul tema della demitizzazione.

Il saggio di Breton coglie da subito con lineare lucidità la spinta propulsiva che il discorso sul simbolo imponeva d’innovativo nella visione prospettica di Rubina Giorgi. La Giorgi era allora una giovinetta, ma il suo pensiero, aveva colpito nel segno tanto che Padre Breton scrisse:  – (…) Per le nuove prospettive che apre sull’arte, sul linguaggio e sul simbolo, l’opera che abbiamo commentato si pone in un contesto di pensiero che potremmo definire pensiero della differenza. Ma alcuni motivi che noi vi abbiamo riscontrato la radicano in un contesto più lontano. L’accostamento al neoplatonismo è ancora più evidente tanto da imporsi, di per sé, al di fuori di ogni influenza, diretta o indiretta. La congiunzione singolare di questi due contesti, singolare in quanto improbabile, assicura a questa filosofia del simbolo una originalità ed una forza che merita attenzione. (…)  -.

Ovviamente la giovine studiosa Rubina Giorgi crescerà e con lei il suo pensiero, testimoni i suoi numerosi libri fino alle sue ultime ricerche con le scoperte delle neuro scienze e dei neuroni specchio.

Ma lo scheletro a sostegno di tutta la sua opera pur rimpolpandosi di nuova carne, non smetterà mai d’essere lo schema in cui due contrari, come quelli generati dall’intelletto di ragione ed dall’intelletto d’amore che sprigioneranno energia dinamica tale da con-fondere le parti, una sorta di arco voltaico, quella trasformazione che renderà possibile l’improbabile.

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