I “coronavirus” sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie respiratorie più gravi (si pensi alla SARS all’inizio degli anni 2000). In questo caso, si tratta di un nuovo ceppo, finora mai identificato nell’uomo, che si propaga a partire dagli animali: era accaduto per la SARS, diffusa dagli zibetti in Asia, e per la MERS, dai dromedari in Oriente. La fonte di questo nuovo virus, tuttavia, non è ancora nota.Secondo gli ultimi dati statali, in Cina i morti sono 56, i casi confermati 1.985 la maggior parte a Wuhan e nello Hubei che circonda la città, inclusi 10 tra in Hong Kong, Macao e Taiwan (che i cinesi considerano provincia). I casi sospetti sono 2.684.a riferirlo, il ministro della Commissione sanitaria nazionale di Pechino, Ma Xiaowei.
Come riconoscerlo? I sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie, con un periodo di incubazione di 14 giorni circa, in cui è counque trasmissibile (a differenza della Sars). Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. Sfortunatamente, non sono ancora stati approntati vaccini né trattamenti specifici per contrastarne gli effetti.
Non si è, comunque, del tutto inermi di fronte a questa ipotetica, quanto lontana “pandemia”. L’OMS raccomanda che gli operatori sanitari applichino coerentemente adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie, in particolare. Si raccomanda, inoltre, un’igiene costante e un adeguato comportamento in pubblico, utilizzando fazzoletti per starnutire o tossire; pratiche alimentari sicure (evitare il consumo di cibi crudi o poco cotti, specialmente carne e verdure non lavate bene).
I Paesi sono incoraggiati a continuare a rafforzare la loro preparazione alle emergenze sanitarie in linea con il regolamento sanitario internazionale (2005). In Italia è già attiva una rete di sorveglianza di casi di sospetto coronavirus, in primis l’aeroporto di Roma Fiumicino (con eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma), seguito da Milano-Malpensa. Sotto stretto controllo i voli diretti da/per Wuhan (focolaio dell’epidemia). Finora tutti negativi i casi sospetti in Italia. Per svolgere questi controlli, sono state arruolare anche varie unità in più tra medici e infermieri. Tra costoro, anche un’equipe medica napoletana si è offerta volontaria nelle operazioni presso Fiumicino, per effettuare i controlli sanitari. “Noi medici siamo pronti a fare la nostra parte per un sistema di sorveglianza che è all’avanguardia rispetto alla possibilità di impedire anche la più remota possibilità di diffusione nel Coronavirus”, commenta il presidente nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) e presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti. Il virus, tuttavia, sempre rafforzarsi e diffondersi sempre più velocemente. Tre sono infatti le persone infette in Malesia, Giappone e Francia, quattro in Australia, due negli Stati Uniti, in Vietnam e Thailandia, a Macao e in Corea del Sud, una invece a Singapore, Taiwan e Nepal e sei invece ad Hong Kong. A questi si aggiungono un nuovo caso accertato in Canada e uno sospetto a Vienna.