Si è spenta all’età di 79 anni l’attrice danese Anna Karina. Iniziò la sua carriera come cantante nei cabaret, lavorando come modella e presentando il suo corpo filiforme e la sua capacità espressiva per spot pubblicitari e cortometraggi. Il 1958 è un anno significativo- con il suo trasferimento a Parigi a soli 17 anni, venne notata dal regista, all’epoca critico cinematografico, Jean-Luc Godard. Le Petit Soldat , la sua prima interpretazione, l’inizio di un intenso ma non eterno sodalizio artistico e sentimentale- “Ci siamo innamorati a Ginevra durante le riprese del film. Un giorno lui scrisse un biglietto: La amo, appuntamento a Ginevra a mezzanotte al Cafè de la Paix”. ”Jean-Luc non era solo mio marito, era mio padre e mio fratello, firmava per me i contratti perché ero minorenne..” ”Con i miei primi guadagni come modella mi ero pagata delle lezioni di recitazione ma con lui abbiamo tutti imparato a recitare in modo completamente diverso. Con altri registi entri in una stanza, ti siedi, accendi una sigaretta, cominci a parlare, ti fermi e bevi qualcosa.. con Jean-Luc bisognava fare tutto nello stesso tempo, e magari muovendosi in piani-sequenza lunghi e complicati. Quando inserì in La donna è donna una ripresa in cui sbagliavo una battuta, mi fermavo e poi ricominciavo, ero furiosa per la mia immagine di attrice e solo dopo ho capito che era geniale”. Anna Karina, lavorò in Lo straniero di Luchino Visconti, In fondo al buio di Tony Richardson dal romanzo di Vladimir Nabokov, collaborò con Dreyer, Benoit JacquotRainer, W. Fassbinder , e tanti altri. Debuttò alla regia con Vivre ensemble e scrisse tre romanzi. Timida, con la voce bassa e delicata, Anna Karina, ha raccontato la sua vita, Vivre sa vie, per citare uno dei suoi film più famosi. Una donna dagli occhi vivi, intensi, che ha messo in scena un’esplosione di emozioni diventando simbolo, femme fatale della Nouvelle Vague.