Riaffiora l’ultimo tesoro di Pompei: un giardino incantato. “Una stanza meravigliosa ed enigmatica da studiare a fondo”, spiega il direttore generale del Parco Archeologico, Massimo Osanna. Un altro grande larario venuto alla luce durante nuovi scavi a Pompei, simile a quello esposto al Museo MATT di Terzigno, in prestito fino a gennaio alla Mostra di Roma nelle Scuderie del Quirinale.
Al centro di una parete con paesaggi idilliaci e una lussureggiante natura con piante e uccelli, si trova l‘edicola sacra con ai lati dipinte le figure dei “Lari” protettori della casa e, al di sotto, due grandi serpenti “agatodemoni” (demone buono), simbolo di prosperità e buon auspicio, identici a quelli raffigurati nel Larario di Terzigno. In un continuo gioco tra illusione e realtà si mescolano e confondono nell’ambiente, piante dipinte con quelle vere che dovevano crescere rigogliose nell’aiuola sottostante il larario, mentre un pavone dipinto sembra calpestare il terreno del giardino.
Al pari, l’ara dipinta al centro dei due serpenti, con le offerte (la pigna e le uova), trova corrispondenza in un’arula (piccolo altare) in pietra ritrovata nel giardinetto e sulla quale ancora insistono tracce di bruciato delle offerte che servivano a onorare le divinità domestiche, a garanzia del benessere e della prosperità di tutta la famiglia. Sulla parete opposta, invece, una scena di caccia su fondo rosso con diversi animali di colore chiaro che circondano un cinghiale nero, sembra alludere simbolicamente alla vittoria delle forze del bene sul male.
Si trattava di una stanza adibita al culto, ancora tuttavia da definire nella disposizione degli spazi, considerata la presenza insolita di alcuni elementi come la vasca bordata dal giardinetto, posta al centro dell’ambiente e lo spazio soppalcato che chiude uno dei lati, ancora interamente da scavare. «Questi straordinari ritrovamenti che continuano a regalare grandi emozioni, rientrano nel più vasto intervento di manutenzione, quello della messa in sicurezza dei fronti di scavo – dichiara Osanna – che sta interessando i circa 3 km di fronti che delimitano l’ area non scavata di Pompei».
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