Un “soggetto statale non identificato” avrebbe staccato il collegamento internet di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, che vive da rifugiato politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dal 20 giugno 2012. L’accusa è partita dall’account Twitter dello stesso sito, dove è stato pubblicato il seguente statement:
We can confirm Ecuador cut off Assange's internet access Saturday, 5pm GMT, shortly after publication of Clinton's Goldman Sachs speechs.
— WikiLeaks (@wikileaks) October 17, 2016
Prima del tweet, in molti avevano pensato ad un coinvolgimento da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna ma con questo gesto WikiLeaks si schiera chiaramente contro uno dei suoi più importanti alleati. Nonostante ciò, non si esclude completamente l’ipotesi Washington, poiché il taglio dell’accesso al web è avvenuto sabato scorso, poco dopo che il sito aveva pubblicato i discorsi per Goldman Sachs (una delle più grandi banche d’affari del mondo) della candidata democratica alla Casa Bianca, Hillary Clinton.
La sede diplomatica dell’Ecuador ha naturalmente smentito ogni sospetto di cospirazione. Dall’ambasciata dichiarano: “Continueremo a proteggere Julian Assange e a mantenere l’asilo politico che gli abbiamo garantito nel 2012”.