L’epatocarcinoma è il più frequente tumore del fegato, conseguenza di una cronicizzazione dell’epatite. La percentuale di sopravvivenza dei pazienti affetti da epatocarcinoma è molto bassa: secondo i dati diffusi nel 2014 dall’AIOM (associazione italiana di oncologia medica), in Italia il 17% degli uomini e il 16% delle donne risultano ancora in vita a 5 anni dalla diagnosi, solo attraverso un intervento chirurgico. È infatti la terza causa al mondo di decessi per cancro per cui, data l’incidenza della malattia, sono in corso sperimentazioni atte a combattere questa neoplasia.
È toccato nuovamente a un ospedale napoletano il primato in questo settore: all’istituto dei tumori Pascale di Napoli, infatti, un paziente campano di 80 anni è stato il primo in Italia (quinto nel mondo) cui è stato somministrato il vaccino terapeutico Hepavac, sperimentazione sui generis unica al mondo. Pioniere di tale progetto, iniziato 5 anni fa con il finanziamento di fondi europei, è stato Luigi Buonaguro, responsabile della Struttura dipartimentale di Immunoregolazione dei tumori. I ricercatori hanno potuto individuare e isolare gli antigeni, responsabili delle cellule tumorali.
Prima dell’Hepavac, il paziente era stato sottoposto a intervento chirurgico e 4 radiofrequenze, alle quali sarebbe seguita la nuova cura. Si tratta di un’infusione endovena di un chemioterapico seguito da 9 iniezioni sottocutanee, effettuate periodicamente, allo scopo di verificare la risposta immunologica efficace dell’organismo, senza ulteriori recidive. Tra i 49 pazienti nel mondo sottoposti a tale cura, 15 sono stati in cura presso il Pascale, e solo 5 hanno superato i test di verifica per l’accesso all’Hepavac senza danni collaterali notevoli. Uno di essi ha completato il ciclo di terapia con risultati efficaci. “L’obiettivo del vaccino è avere una prima idea di efficacia, un ritardo della ricomparsa del tumore o, nella migliore delle ipotesi, l’assenza di ricomparsa del tumore”, spiega il dottor Buonauguro, mentre il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, aggiunge: “Siamo fiduciosi che, se i risultati saranno quelli auspicati, Hepavac sarà il primo vaccino al mondo per il tumore epatico candidato alla successiva sperimentazione su vasta scala, per testarne in maniera definitiva l’efficacia e fornire uno strumento terapeutico per i pazienti affetti da un tumore così letale”.