Cari lettori ,
per la sezione Cinema abbiamo intervistato Daniele Ciniglio, vincitore al Napoli Film Festival sezione corti, per il miglior cortometraggio presentato. Il progetto, di genere fantastico, si chiama “N” e nasce da una pazzia:
Un’idea di Iacopo di Girolamo nella quale ci espone la volontà di rivivere il cinema Muto.
Com’è stato calarsi nella parte?
«Più che difficile e stata una scoperta. Il Muto, un linguaggio completamente dimenticato da tutti e poco conosciuto, anche dal sottoscritto. Prima di girare il corto ho passato i miei pomeriggi a studiare il genere, cercando di capire,come comunicare senza le parole dando voce alla espressioni. Dopo un’accurata analisi siamo passati alla pratica. Il tutto è stato girato in 4 giorni, tra le bellezze del Castello Mediceo e la curiosità del Teatro di Posa, proprietà di Bruno Garofalo, l’ultimo scenografo di Edoardo De Filippo ».
Quando comincia il tuo percorso artistico?
«Avevo 12 anni e tutto cominciò grazie a Iacopo, il quale, realizzando un cortometraggio per Giffoni, mi invitò a partecipare al progetto, vincendo il premio “School in Cinema” di Giffoni. Gasato a mille decisi di fare l’attore ma solo con il web, alcuni anni dopo, trovai il mio modo per esprimermi»
È stato difficile farsi capire in una realtà così piccola?
«Certo, in me nutrivano non poco scetticismo. Era ricorrente inciampare in stupidi sarcasmi da parte dei miei coetanei»
Quanto tempo hai dedicato alla tua formazione?
« Vivo una continua formazione e, da subito, capì che dovevo smussare gli angoli del mio talento grezzo. Ho frequentato per 2 anni l’ Accademia di Recitazione e, come voleva Mammà, mi sono laureato in Economia Aziendale».
Come nasce “La Mia Routine”?
«Semplici chiacchierate con amici, un progetto a badget zero fatto di 60 persone, qualcuno è ancora con noi qualcuno ci ha lasciati».
Sogni, prospettive, desideri, cosa ti aspetti dal futuro?
«Ricominciare da zero, esplorare nuovi social con nuovi format. E poi voglio continuare la mia collaborazione con le scuole, in fondo tutto è nato lì. Si lo so, stai per chiedermi se voglio fare un film tutto mio, è un mio sogno e grazie a Dio sognare è ancora gratis»
A chi dedichi la tua vittoria?
« A mio Padre, ha sempre creduto in me e mi ha insegnato a mettermi in gioco»