Il presidente del CONI, il Comitato Olimpico Nazionale, Giovanni Malagò incontra, il 26 Luglio, i giovani della Masterclass a Giffoni Film Festival. Malagò traccia un quadro complessivo della situazione attuale del mondo dello sport. Accolto dal direttore del Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, Malagò non nasconde la sua ammirazione per il Gff e dichiara la sua passione per il cinema: “Sono felice di essere qui perché ne ho sempre sentito parlare. Ho accettato subito l’invito a venire”, e aggiunge: “Sono sempre stato molto attratto dal cinema. Il 90% dei miei amici viene dal mondo del cinema e penso che la migliore serata da trascorrere consista nell’andare al cinema a vedere un buon film e poi mangiare commentandolo”.
Incalzato dalle domande dei ragazzi, il presidente del CONI affronta più temi, a partire dalle Universiadi: “È tema delicato – ammette – Ho fatto parte della cabina di regia nazionale a palazzo Chigi: non c’era alcuna alternativa alla situazione del commissario. Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno – esclama – è un miracolo che le Universiadi siano andate avanti ed è abbastanza un miracolo che i fondi a esse destinati non siano stati toccati. Mettiamo da parte polemiche e personalismi. Si deve lavorare ventre a terra perché i soldi ci sono”. Tanto più che “le Universiadi in Campania sono un’opportunità da non vanificare, non possono che fare bene – sostiene – perché c’è una lista infinita di impianti sportivi che sono disastrati, a iniziare dal San Paolo”.
Prima di ricevere la Maiolica di Giffoni 2018, Malagò si sofferma anche sul rapporto sport-salute e sport-meritocrazia. “Ci stiamo spaccando la schiena – spiega Malagò – per raccontare che chi fa attività sportiva dà benefici sia termini di risparmio della spesa pubblica che in qualità della vita. Dobbiamo convincere la gente a fare un mimino di attività sportiva. Anche solo a mettere il calzoncino e fare almeno una passeggiata, se veloce ancora meglio”.
E infine dichiara: “Lo sport è meritocrazia, non ci sono santi. Chi è più bravo vince. Questo non mi sembra accada in altri settori della vita. Nello sport ti alleni e ti impegni per cercare di essere più bravo. Negli altri settori, paradossalmente se cerchi scorciatoie si creano danni per la collettività”.