Un migliaio di operai in rappresentanza di un settore strategico per la regione e la provincia, seppur in profonda crisi, come quello dell’edilizia: è questo quello che è successo lo scorso 18 dicembre, in occasione dello sciopero nazionale del settore convocato dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, che hanno organizzato una serie di manifestazioni lungo tutto lo Stivale, Napoli inclusa.
Sciopero dell’edilizia a Napoli. Nella città campana è sceso in strada un corteo formato, come detto, da oltre mille operai attivi nel settore dell’edilizia, che si sono mossi da Piazza Garibaldi percorrendo tutto il centro storico partenopeo, per concludere con un incontro in Piazza Matteotti, dove si sono riuniti anche altri rappresentanti dei lavoratori edili delle altre province della Campania e, inoltre, di Basilicata, Puglia e Calabria.
Un settore in crisi. Al centro della protesta una serie di temi molto delicati, a cominciare dal mancato rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia, che riguarda oltre un milione di addetti, dalle questioni legate alla salute e alle pensioni e, più nello specifico, alla situazione attuale dell’edilizia in Italia e in Campania. Un settore che, nonostante l’importanza strategica nel panorama economico, vive una crisi profonda in cui si intravedono pochi spunti positivi.
Da dove ripartire. Prima di guardare gli aspetti critici, però, è bene evidenziare quali sono le luci sulle costruzioni in Campania, che sono sia molto “concrete” – come i nuovi interventi messi in campo dalla Regione – che contestuali. Parliamo in particolare dei nuovi strumenti che anche le aziende regionali hanno a disposizione, soprattutto nelle modalità di acquisire nuovi mezzi: la compagnia leader del noleggio generalista in Italia, Giffi Noleggi, ha infatti esteso la sua presenza sul territorio aprendo nuove sedi nel Basso Lazio, proponendo il servizio di noleggio piattaforme aeree a Frosinone e Aprilia oltre che sul Web, con interessanti prospettive per chi opera in Campania o in provincia di Napoli di poter noleggiare macchine nuove e performanti.
Nuovi investimenti. Dicevamo poi di un’altra interessante notizia: la Regione Campania ha di recente avviato la fase attuativa del programma per l’edilizia scolastica, mettendo a disposizione 170 milioni di euro per una serie di interventi interventi di messa in sicurezza, adeguamento antisismico e nuova costruzione di edifici scolastici, destinati ad opere immediatamente cantierabili o ad uno stato avanzato della progettazione.
I numeri dell’edilizia in regione. La ripresa degli investimenti pubblici è ovviamente uno degli snodi fondamentali per restituire ossigeno al mondo delle costruzioni, che in Campania sta continuando a far registrare dati preoccupanti, se non allarmanti: l’ultima analisi delle federazioni regionali della Campania di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil lasciano poco spazio all’ottimismo, perché evidenziano come dal 2010 a oggi il settore nel suo complesso regionale abbia perso circa 40 mila addetti, visto chiudere oltre 3 mila aziende e assistito alla drastica contrazione di salario disponibile di oltre 240 milioni di euro, con una caduta verticale di ore lavorate pari a circa 30 milioni.
Invertire la rotta. Uno dei fattori più critici legati a questo trend al ribasso è stato proprio quello della iniziativa pubblica, che ha denotato un quadro di estrema difficoltà sui lavori messi a gara: nel solo anno 2016 si è registrata una flessione dei bandi che è stata pari al 34 per cento in valore assoluto e del 32 per cento in valore economico rispetto all’anno precedente. Qualcosa è migliorato nel corso di quest’anno, ma il settore stenta a riprendere la sua naturale dinamica anticiclica.