Il nome scientifico del popcorn è Zea mays, ovvero il comune mais. Però, non tutte le varietà di mais sono in grado di aprirsi e scoppiare, se debitamente sollecitate, ma solo la variante “everta”. Esistono anche altri cereali (varietà di riso, miglio, sorgo e quinoa) che in realtà possono scoppiare se esposti ad alte temperature, ma non producono uno snack così gustoso.
Secondo l’Oxford English Dictionary, la parola “popcorn” risale al 1838 proprio per definire questo tipo di mais “da scoppio”, ma è solo dal 1847 che il termine popcorn viene associato allo snack. Questo scoppio si deve alla repentina espansione dell’amido al loro interno a contatto col calore e avviene sempre verso il basso perché il calore è maggiore sulla parte inferiore del chicco. Quindi, si produce la tipica reazione che fa saltare il chicco di mais verso l’alto. La temperatura che si deve raggiungere per permettere l’apertura di un chicco di mais è di circa 175 gradi. Solitamente i chicchi più grandi producono fiocchi a farfalla, mentre quelli più piccoli fiocchi che si sgretolano meno facilmente e il cui aspetto ricorda un fungo, ma non tutti i chicchi esplodono.
La prima coltivazione del mais risale a circa novemila anni fa, nell’attuale Messico, e il merito spetta agli antenati degli Aztechi. Inoltre, alcune tribù ritenevano che uno spirito benigno vivesse all’interno di ogni chicco di mais che, una volta a contatto con il fuoco, mutava la sua natura fino a “scoppiare” d’ira.
Inoltre, è proprio grazie ai popcorn che Percy Spencer comprese il potere riscaldante delle microonde. Mentre lavorava a un magnetron, un dispositivo capace di generare le microonde necessarie al funzionamento dei radar, si accorse che il congegno aveva provocato lo scioglimento di una barretta di cioccolata che aveva in tasca. Spencer pensò allora di testare dei pop corn, mettendoli davanti all’apparecchio e questi saltarono velocemente in tutta la stanza, facendogli venire l’idea dell’utilizzo in cucina di questo elettrodomestico innovativo.